Antiche miniere della Valle di San Lucano

. Inserito in Miniere

1. Concessione del 21 luglio 1672 - Famiglia Crotta

Il 21 luglio 1672 viene rilasciata una concessione ad un componente della famiglia all’epoca più influente dell’Agordino, i Crotta:

“Nel territorio di Agordo , montagna di Malgonera. Alla N.D. Andreina Crotta e Compagni. Busa sive minera; confina a mattina la Stia di Val di Gardes, a mezzodi il monte Valzere a sera il Larese, a settentrione luogo detto Dapè”.

La citazione presenta una lieve imprecisione infatti il nome Andreina è un probabile errore di trascrizione, infatti si trattava della nobildonna Andreana Crotta, moglie di Giovanni Antonio Crotta ucciso da alcuni sicari il 2 settembre 1654 assoldati dal fratello Giuseppe Crotta, entrambi titolari della zona più ricca della miniera di Valle Imperina. Andreana era una donna di grandi capacità imprenditoriali, e dopo la morte di quest’ultimo, prese in mano le redini dell’impresa di famiglia diventando la leader dei concessionari delle miniere locali.

Purtroppo le tracce attualmente visibili dell’attività mineraria da lei gestita sono del tutto scomparse.

2. Concessione del 17 novembre 1674 - A. Ferrara

Il 17 novembre 1674 viene rilasciata una concessione:

”Nel Monte Valghese  sul Col delle Gianese, nella Regola di Forno di Val . Ad Andrea Ferrara qm. Antonio. Minera di Rame”.

3. Concessione del 20 settembre 1675 - A. Polrizza

Il 20 settembre 1675 viene rilasciata la concessione:

”Valle di San Lucano. Ad Andrea Polrizza e C. Minera di rame; confina a mattina Valle delle Fassine, a mezzodì Col delle Giasere, a sera Campi Gat e a settentrione Pala del Cetta”.

4. Concessione del 19 maggio 1730 - A. Orsolin

Il 19 maggio 1730 viene rilasciata una nuova investitura di ricerca:

“Nella Valle di S. Lugano sotto la Regola di forno di Val. Ad Antonio Orsolin e C. Minera di rame, confinante a mattina Pala del Bech, mezzodì Col delle Giasere, a sera Campigat, Val di Lastra e Val di Pares, a settentrione Col del Bech, la Stia e Val di Gares” .

5. Concessione del 3 agosto 1666 - A.Pietroboni

3 agosto 1666 il Consiglio dei Dieci investe Andrea Pietroboni del permesso di ricerca per una miniera di rame situata:

nella pertinenza di Forno di Val  sotto la montagna della Volpera, territorio di Agordo ad Andrea Pietroboni qm Gasparo . minera da nominarsi San Lucano, dimostrante ora vena di rame ; confina a oriente la montagna detta il Miel, a mezzogiorno  acqua detta Tegnias, a occidente Val Regane, a settentrione la stessa montagna di Volpera[1]”.

[1] Da “Notizie sull’industria mineraria nella Venezia sotto il dominio della Repubblica” di E. Oreglia

6. Concessione del 3 agosto 1675 - A. Jachon

Il 3 agosto 1675 viene rilasciata la concessione:

“Valle di Sanlugano. Ad Agostin Jachon e C. Minera di rame , confinante a mattina Pian di Regrana , a mezzodì il Col delle Gisere, a sera l’acqua del Pisandolo e a settentrione la Val che va alla Forcella Bassa posta nella Val di s.Lucan”.

7. Concessione del 31 luglio 1674 - A. Sasso

Il 31 luglio 1674 viene rilasciata una nuova investitura:

“Nella montagna di Valgesa sotto la Regola di Val di Forno. Ad Antonio Sasso & C. minera di rame, Val di cancel , sotto Pra di Canal”.

8. Concessione del 11 gennaio 1672 - A. Messedin

L'11 gennaio 1672 il Consiglio dei Dieci rilascia una nuova investitura:

“In Val di S. Lucano, nel monte Valgar, loco detto Campi Gatti, Regola di Taibon e Forno di Val , sopra la Villa di Jacon. A Francesco e fratelli figli di Antonio Messedin  e Compagni . Minera di rame et altro metallo; confina a mattina il Salto del Petoloto , a mezzodi il coston della Salina, a settentrione  in Cao de Chisurette, a sera la strada del Zof”.

9. Concessione del 16 luglio 1676 - C. Michiel

Il 16 luglio del 1676 si registra l’ultima concessione di ricerca del XVII secolo :

“Nel Monte Pezzaine sotto la Regola di forno Di Val . A Ser Gerolamo Michiel. Minera di rame; confina a mattina e mezzodì  acqua a sera a Pian di Pezzaine”.

 10.  Concessione del 28 maggio 1743 - Z.A. Crotta

Il 28 maggio 1743 si rilascia una nuova concessione: “Investitura al N.H. Ser Zuan Antonio Crotta di tutte le buse indicanti vena di ferro nella Valle di San Lazzaro. Confina le cime di Mosternà, dei Campigna e di Val di Parne, sino Ponte”. 

Si osservi che:

  • viene concessa a un componente della famiglia Crotta, che già in passato era stata proprietaria di miniere di ferro nella valle;
  • nell’investitura non si parla di un’unica ricerca ma di più miniere alcune delle quali già in funzione.
  • i toponimi usati dall’Oreglia nell’indicare il posizionamento delle miniere, a suo dire tutte nella valle di San Lucano, non compaiono in altre investiture nè sono presenti ai nostri giorni. Unica eccezione è il toponimo indicato come “Ponte” che potrebbe essere interpretato come l’attuale località Pont.
  • La denominazione della valle è San Lazzaro e non San Lucano.

Si può supporre che l’investitura potesse essere una continuazione o un ampliamento della precedente concessione. A seguito della concessione del 28 maggio 1743 i Crotta aprirono la loro attività

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